fbpx

Opera e neuroscienze

5 motivi perchè ascoltare musica classica fa bene

Quale parte del cervello stimola la musica classica?
Ti rende più intelligente

Che ci crediate o no: ascoltando la sonata di Beethovens per ben 10 minuti il quoziente intellettivo sale di quasi 10 punti. I ricercatori hanno spiegato che la musica classica è ritenuta in grado di migliorare il ragionamento spazio-temporale del cervello o la comprensione cognitiva di come elementi o pezzi possano inserirsi in uno spazio.

L’esperienza della musica e l’emisfero destro

Una scoperta altamente significativa che emerge dagli studi* sugli effetti nel cervello dell’ascolto della musica è l’enfasi sull’importanza dell’emisfero destro (non dominante)
La musica è un potenziale metodo di terapia e un mezzo per accedere e stimolare specifici circuiti cerebrali.

*(Trimble, M., & Hesdorffer, D. (2017). La musica e il cervello: Le neuroscienze della musica e dell’apprezzamento musicale. BJPsych. International, 14(2), 28-31. doi:10.1192/S2056474000001720)

La Musica è emozione

Il legame tra musica ed emozione sembra essere stato accettato da sempre: Platone stesso riteneva che la musica suonata in modi diversi avrebbe suscitato emozioni diverse.

Se è un linguaggio, la musica è un linguaggio di sentimento.

I ritmi musicali sono ritmi di vita, e la musica con tensioni, risoluzioni, crescendo e diminuendo, chiavi maggiori e minori, ritardi e intermezzi silenziosi, con un dispiegarsi temporale degli eventi, non ci presenta un linguaggio logico, ma, per citare  Langer, e’ rivelatrice della natura dei sentimenti con un dettaglio e una verità che il linguaggio non può avvicinarsi.

Musicoterapia

La musica fornisce e provoca una risposta, che è universale, radicata nel nostro sviluppo evolutivo, e porta a marcati cambiamenti nelle emozioni e nel movimento. Le associazioni anatomiche  suggeriscono che la musica deve essere vista come un modo per stimolare il cervello.

La musica classica può migliorare la memoria?

Studi* su persone con disturbi della memoria, come il morbo di Alzheimer, suggeriscono che le tracce di memoria neuronale costruite attraverso la musica sono profondamente radicate e più resistenti alle influenze neurodegenerative.

La musica classica ha una struttura musicale più complessa. I ricercatori pensano che la complessità della musica classica sia ciò che stimola il cervello a risolvere più rapidamente i problemi spaziali. Quindi ascoltare musica classica può avere effetti diversi sul cervello rispetto ad altri tipi di musica.

Questo non significa che altri tipi di musica non siano buoni. Ascoltare qualsiasi tipo di musica aiuta a costruire percorsi musicali nel cervello.
E la musica può avere effetti positivi sul nostro umore che possono rendere più facile l’apprendimento.

*Università della Georgia 

La musica classica può migliorare la depressione?

Un altro studio di Sergio Castillo-Pérez, Virginia Gómez-Pérez, Minerva Calvillo Velasco, Eduardo Pérez-Campos, Miguel-Angel Mayoral, “Effetti della musicoterapia sulla depressione rispetto alla psicoterapia”- Le arti in psicoterapia- rileva come la musica funzioni bene anche nella lotta alla depressione, riducendone i sintomi.

È stato eseguito uno studio clinico controllato randomizzato con un campione di 79 pazienti di età compresa tra i 25 e i 60 anni con depressione di basso e medio grado. La scala di depressione Zung è stata utilizzata per la selezione. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo di musicoterapia (musica classica e barocca) (n = 41), o al gruppo di psicoterapia basato sulla terapia conduttivo-comportamentale (n = 38). La musicoterapia è stata applicata per 50 minuti al giorno, ogni giorno, per otto settimane.

Alla fine il gruppo di musicoterapia aveva meno sintomi depressivi rispetto al gruppo di psicoterapia, e questo si è dimostrato statisticamente significativo con il test di Friedman.

La musica classica aumenta il cervello?

Secondo un nuovo studio, l’ascolto della musica classica ha aumentato l’attività dei geni coinvolti nella secrezione e nel trasporto della dopamina, nella neurotrasmissione sinaptica, nell’apprendimento e nella memoria, e ha ridotto i geni che mediano la neurodegenerazione.

La musica classica, in particolare, guida un percorso misterioso attraverso i nostri sensi, scatenando risposte emotive inaspettate e potenti, che a volte si traducono in lacrime – e non solo in lacrime di tristezza.

Ci sono tanti altri elementi e considerazioni che possiamo fare …..ma prima proviamo ad ascoltare .

Ecco a voi Luisa Berterame e David Boldrini nell’aria di Mozart “Voi che sapete”

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere in anteprima i concerti gratuiti

    Ascolta Ora GRATUITAMENTE