PAESAGGI imperdibili
PICCOLI BORGHI D’ITALIA DOVE PROGRAMMARE LA TUA PRIMA VACANZA
Per affrontare questo itinerario “vi dovete tornare bambini”, quando si andava al fiume la domenica con la famiglia e la gioia più grande era scartare i panini per vedere con cosa erano farciti.
Siamo a ridosso della Madonna di Saiano o meglio ancora se alziamo lo sguardo e’ il Santuario (per alcuni l’eremo) è proprio li … li sopra le ns teste che domina tutta la Valmarecchia con una eleganza mai sfrontata. Il santuario di Saiano e’ un luogo magico che da anni raccoglie fedeli, religiosi ma anche chi semplicemente ha bisogno di ritrovare la sua quiete …la vista è’ incredibile, il panorama consente di allargare lo sguardo verso l’infinito e dare spazio all’immaginazione .. viaggiare nel tempo, quando non esistevano le costruzioni che vediamo oggi ma solo vallate, confini territoriali, uomini a cavallo pronti ad attaccare o difendere con coraggio, spazi sconfinati senza strade o interruzioni artificiali .. che bella sensazione!
Il piu’ piccolo itinerario da noi scelto per chi non vuole perdere le principali Bellezze delle Vallate che da Rimini portano in Toscana e nelle Marche.
1.
santuario di saiano
L’eremo e l’eremita 2020
A noi piace partire da Pietracuta (Emilia-Romagna), costeggiare il fiume Marecchia e attraversare il ponte che viene posizionato esclusivamente da Maggio a Ottobre, proprio per consentire di attraversare il fiume senza bagnarsi.. per i più temerari consiglio invece di “ guadare” il fiume, acqua fresca, pantaloni arrotolati e non avrete niente da temere.
Una volta arrivati sull’altra sponda, inizia il nostro vero trekking, fatto di colori accesi e sentieri di campagna.. se siamo fortunati a Maggio e Giugno possiamo incontrare anche le ginestre in fiore, diversamente la natura ci regalerà senz’altro altro per cui valga la pena emozionarsi.
Costeggiamo il fiume ancora per circa 400 mt e si arriverà ad un bivio ; a sinistra si prosegue per Montebello e a destra si arriverà a Saiano e una piccola deviazione per Torriana.
Qualsiasi scelta voi facciate non ve ne pentirete; saremo completamente immersi nella natura, una natura incontaminata, avvolta solo nel silenzio.
Da un solo punto possiamo ammirare tutto il balcone della Romagna, e proprio esattamente come nelle fiabe una volta arrivati in alto che sia Torriana o Montebello, viene voglia di volare, volare per poter raggiungere l’altra estremità e poter abbracciare ogni angolo, ogni filo d’erba di questo sensazionale quadro romagnolo.
Saiano e in particolare il suo santuario, tra i più importanti nell’entroterra riminese. Il Santuario dunque, come spesso accade da queste parti è posto in cima ad una rupe con vista sul fiume, in questo caso il Marecchia. Il luogo si trova all’interno del comune di Torriana, ora Poggio Torriana. Ci troviamo ad una ventina di km da Rimini su uno sperone calcareo che di fatto è tutt’uno col Santuario è con la torre bizantina.In mezzo ad una coltivazione bassa a base di Sambuchi, Roverelli e Biancospini passa la strada sterrata che permette di raggiungere il convento.
Lo scenario è davvero suggestivo da qui, con il Marecchia che serpenteggia tra i ciotoli diretto al Mare Adriatico, spunta un po più ad ovest dall’alto dei suoi 436 mslm, la rocca di Montebello, famosa dimora di Azzurrina, il leggendario fantasma che dovrebbe riapparire proprio quest’anno nel 2020. Veniamo subito catturati dalla magia di questo posto che si respira in ogni filo d’erba, in ogni raggio di sole che fa capolino tra le colline.
Tante le leggende e le tradizioni in queste zone, legate anche al Santuario di Saiano.
Qui sorge infatti la statua della Madonna di Saiano, una statua in gesso che rappresenta la Madonna col Bambino che dall’alto si affaccia sulla valle. Questa statua è da secoli ritenuta miracolosa ed è oggetto di culto per le donne partorienti. Le giovani madri della vallata si recavano qui ai piedi della cima della rupe.Giunte all’interno della piccola chiesa le donne pregavano in vista del parto in arrivo, chiedendo protezione. Oggi l’usanza è un pò in disuso, ma è tuttora presente.
Il Santuario custodito da un eremita è composto da una torre bizantina, una casa in pietra e una chiesa. Le mura lasciano trasparire l’origine militare del luogo. D’altronde la rupe svetta nella valle e da qui si domina e si osserva lo scorrere del fiume e le vie che lo costeggiano. La chiesa della Beata Vergine del Carmine è originaria del XV secolo. Il portale in bronzo all’accesso è del famoso artista Arnaldo Pomodoro e rappresenta il Marecchia e i suoi affluenti.
La chiesa è a navata unica con ampie finestre e all’interno oltre alla statua della Madonna delle partorienti si trova un affresco del XV secolo. Un luogo ricco di fascino e mistero, come tutta la zona tra l’altro, a partire dalla vicina Torriana e San Leo.
Se non l’avete mai visto, se non vi siete mai affacciati sul balcone della Romagna, poco male ci pensiamo noi ad accompagnarvi, munitevi soltanto di scarpe comode, e preparate lo sguardo … al resto ci pensa il nostro paesaggio…
COVID IN VIAGGIO: dal sito facebook del Santuario c’è questo splendido messaggio: “Il Santuario, compreso il cancello di ingresso, resta chiuso sino al 30 maggio. Poi si vedrà… Adesso PRUDENZA = AMORE”.
PS: Per nostra esperienza il viaggio è bello anche con il cancello chiuso.
2.
Da saiano a montebello
Prati e paesaggi intatti nel verde
Qual è la tua virtu’? Hai scoperto il tuo Daimon “demone”? Come fai a sapere qual è il tuo demone=ragione di vita? Ciò per cui sei nata.
Come indica Galimberti riprendendo l’oracolo di Delfi inizia con “Conosci te stesso”, dal capire chi sei. Diventa te stesso.
O vuoi realizzare te stessa solo nel week end, cercando attività , vacanze, distraendoti da te? Obliandoti dalla conoscenza di te?
L’oracolo di Delfi diceva anche : realizza il tuo demone secondo misura. Non tentare di essere come Wonder Woman, come Max Calderan, collocati e poniti nella tua giusta misura d’uomo, di donna. Conosci la tua aretè.
La giusta misura che consente di costruire il timpano del tempio greco: anche la bellezza è la giusta proporzione tra gli elementi.
Perchè questa premessa?
Jung diceva di uscire dai comportamenti collettivi: ti devi distinguere dagli altri, non nel senso che devi essere eccentrico, ma per trovare te stesso, condizione della Felicità.
Questo vacanza a km0 che ti concedi, inizia dall’Eremo, di Saiano, e punta in alto verso Montebello.
Sono percorsi di prati, di verde e di cielo. La natura ha la forma amica : non ci sono boschi cupi, non ci sono terreni aspri e sdrucciolevoli, nè pericoli. E’ un panorama contemplativo che aiuta a parlare a te stessa. Un panorama fatto di fiume, di valli, di monti e di rocche. E tanto cielo sopra la testa.
Non occorrono scarpe professionali da trekking, abbigliamento tecnico, orologi plurifunzionali o spirito da guida alpina o sportivo ad alte prestazioni.
Basta avere voglia di fare un passo dopo l’altro,
al proprio ritmo,
lasciare andare lo sguardo in ogni dove
farsi riempire gli occhi dalla bellezza del paesaggio.
E’ la Valmarecchia, come definita dal poeta Tonino Guerra: la Valle piu’ Bella d’Italia.
La Valle che ha dato ispirazione all’eclettico grafico/fotografo Giampiero Bianchi per dar vita al progetto “Otium nel Montefeltro” (segui il prossimo post!)
Puoi percorrerla da sola oppure ti possiamo accompagnare, e fare la strada insieme durante l’esperienza Trekking all’Eremo e alla tenuta Bio.
La meta di arrivo: una sosta a rinfrescarsi alla Tenuta Saiano.
3.
TENUTA SAIANO
Una Tenuta Biologica che da anni cura con amore vigne, ulivi e animali
Tenuta Saiano, la sosta perfetta vicino alla Madonna di Saiano. Il vigneto e la cantina, il frutteto, l’olfattorio, gli animali, il ristorante e le camere con vista, tutto segue il ritmo della natura.
Un luogo raccolto e di pace, che dalle prime luci della mattina fino a sera ti accoglie. Bellissime le stelle viste dalla casa sull’albero e la colazione con i prodotti della bottega della tenuta in veranda
Fermarsi dopo la camminata per gustare i prodotti a km0, magari ai piedi di un albero o meglio ancora sdraiati sull’erba, potrebbe essere la vostra migliore dejeuneuhere sur l’erbe che abbiate mai fatto.
“Impieghiamo tecniche di coltivazione che rispettano i criteri di eco-compatibilità ambientale, salvaguardando la qualità e la tipicità di ciascun prodotto.
Alleviamo gli animali, seguendone il naturale ciclo biologico, lasciandoli crescere allo stato semi-brado, in perfetta simbiosi con l’habitat dell’oasi boschiva .
pronti a visitare l’interno della cantina?
la parola agli esperti del vino!
Questo luogo è un vero scrigno di amore, innovazione e tradizione: dal soffitto in legno pregiato intarsiato con una opera dell’artista di graffiti riconosciuto in tutto il mondo ERON (definito dalla treccani “most talented and skilled representatives of the figurative art and international contemporary art scene”) l’Olfattorio al piano superiore , dove si preparano dei vermouth spettacolari (vi racconteremo meglio nel dettaglio nei prossimi post!).
Amore per la tradizione, e per la naturalezza con cui trattano le vigne: tutto a mano, e parola d’ordine qualità al posto di quantità.
Innovazione perchè studiano in continuazione come rendere il vino migliore partendo dai dettagli piu’ semplici, in chiave sostenibile, fino ad arrivare all’energia dell’acqua e quindi applicando strategie e tecniche super innovative e simbiotiche (non c’entra la chimica) per incrementare la purezza e l’energia dell’acqua.
Se volete fermarvi a dormire nella Vallata: siete gia’ arrivati al posto giusto! La Tenuta ha anche alcune camere deliziose: il risveglio con vista sulle rocche e sulla vallata e nei giorni piu’ tersi con la linea blu del mare all’orizzonte sono garanzia di pace con il mondo esteriore e interiore.
Altra location in vallata che si preannuncia subito interessante, super-sostenibile green, la porta verso quella che viene definita l’Alta Valmarecchia, e che vi suggeriamo è il B&B Sasso Erminia!
Se invece amate tornare in città, Rimini è il vostro punto di riferimento: il molo e l’attracco della vostra vacanza. Allora ecco abbinate alcune attività da fare nei giorni successivi. Se siete dei veri viaggiatori slow: vi suggeriamo di rimanere tutta la settimana e godervi con calma anche le attività della nostra guida:
Rimini: le 5 cose da non perdere nella Los Angeles di Italia
4.
La scuola riminese del trecento
Gli affreschi della Scuola Riminese all’interno della Chiesa di Sant’Agostino
Piazza Cavour è un angolo di respiro che si apre dopo aver percorso il frequentatissimo Corso d’Augusto, dove scorre la linfa vitale di questo centro cittadino.
Qui si può decidere se visitare il Teatro Galli, il nuovo Museo d’Arte Contemporanea PART (i Palazzi dell’Arte), la Fontana della Pigna (altro punto di incontro per i Riminesi Doc) oppure fare una sosta in uno dei caffè della piazza, da cui possiamo continuare ad osservarla.
Effettivamente, è uno dei pochi angoli di Rimini che conserva il colore rosso nei mattoni dei suoi edifici, cosa che ci permette di respirarne tutta la sua italianita’. Per gli amanti dei mattoni, e delle decorazioni in mattoni Rimini riserva delle belle gioie! scriveteci per avere la mappa dei vari edifici da seguire.
la passeggiata culturale continua, dietro al teatro!
Questa linea rinascimentale di Rimini, di cui il Tempio Malatestiano rappresenta uno dei massimi risultati, ha un altro punto di riferimento nella Rocca Malatestiana esattamente dietro al Teatro Galli, conosciuta come Il Castel Sismondo. E’ la roccaforte della storia riminese e della sua cultura, essendo in origine la residenza della signoria dei Malatesta. Oggi porta avanti il suo ruolo di centro catalizzatore della cultura, ospitando al suo interno mostre temporanee: quest’anno non perdetevi la bella Mostra multimediale sul grande regista riminese Federico Fellini “Fellini 100” curata con le installazioni dello Studio Azzurro.
Due volte all’anno (in primavera e autunno) per gli amanti del giardinaggio, alla ricerca di vivai particolari e di qualità, ospita nelle sue corti interne e su tutte le piazze intorno uno degli eventi piu’ glamour e stilosi di Rimini: Giardini d’Autore. Ecco le parole di come lo descrive la sua ideatrice Silvia Montanari: “una festa dedicata alla bellezza, alla natura e al verde”.
5.
la piazza d’acqua e il ponte millenario
Oltre il Ponte di Tiberio, ci addentriamo in un Borgo senza tempo
Così come abbiamo fatto all’inizio del percorso passando sotto l’Arco di Augusto, ora attraversiamo un altro luogo che è un concentrato di storia: il Ponte di Tiberio. il Caput viarum della via Emilia così cara ai romani, ha festeggiato 2000 anni di buon funzionamento nonostante le guerre ed i bombardamenti, meritandosi l’appellativo di “pont e diavli” (Il ponte del diavolo) per la sua indistruttibilita’ e persistenza di fronte ad ogni attacco.
Di giorno è un via vai di pedoni e macchine (ancora per poco), ma di notte e al tramonto (golden hour!) da’ il suo meglio si trasforma in un luogo silenzioso e poetico. Il riflesso dei suoi archi si completa nell’acqua nera, diventando un cerchio perfetto.
Se il tempo a vostra disposizione ve lo permette, riposatevi ai bordi della piazza d’acqua e nel parco sottostante (il Central Park di Rimini): è un posto perfetto per fermarsi un attimo, romantico e altamente instagrammabile per fare foto o programmare la cena in qualche trattoria tipica nei paraggi.
san giuliano, antico borgo dei pescatori fermo nel tempo
Questo borgo conserva la sua aura da luogo senza tempo, anima di Amarcord di Fellini, ex covo di marinai e gente sanguigna, è una completa immersione in un’altra dimensione, fatta di vicoli stretti e silenziosi, di casette strette e di portoni colorati, carichi di vibrazioni e di vitalità dietro le tendine di pizzo che coprono le loro finestre.
È veramente un luogo imperdibile: sia perché è lo scorcio più pittoresco di Rimini, sia perché è un museo a cielo aperto! I suoi muri parlano: sono decorati con murales o con targhette che ricordano i nomi dei pescatori che le abitavano.
Oggi dietro a quelle facciate colorate si nascondono delle case di ultra design, accoglienti e uniche. Di sera il Borgo si anima per l’aperitivo informale che spesso viene servito con i tavoli in piazza, e con i numerosi ristoranti che hanno popolato il Borgo con diverse tradizioni culinarie.
#initalia
Mi piace perchè……
abocar due cucine
via Carlo Farini 13, Rimini. Centro storico
Questo ristorante finisce dritto dritto